Prevenzione, riciclo, ambiente e casi di successo. Ecco le tematiche affrontate nel convegno promosso da Conai sull’eco efficienza degli imballaggi

Esiste una tinta verde speranza nel futuro del pack e riciclo? Quali sono le politiche messe in atto dalle imprese operanti nel settore del packaging relativamente all’eco efficienza e alla sostenibilità? Si è aperto con queste domande il convegnopromosso da Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi dal titolo “Sostenibilità e prevenzione: packaging, impresa, società” con l’obiettivo di approfondire le politiche dell’eco-efficienza e della sostenibilità.

I dati non sono poi così deprimenti. Anzi! La raccolta e il riciclo degli imballaggi hanno prodotto nel nostro paese delle ricadute positive per 6,7 miliardi di euro, valore che nel 2009 si è ulteriormente incrementato raggiungendo i 7,8 miliardi di euro. Ma, e c’è quasi sempre un “ma”, se quelli connessi al riciclo sono risultati colti in larga misura, negli altri settori i risultati si poteva certo fare di più.

Un esempio su tutti riguarda le politiche di prevenzione dei rifiuti. Una loro riduzione avrebbe, infatti, permesso di ottenere benefici pari a 2 miliardi di euro. Solo il settore degli imballaggi si è attivato in tal senso e le iniziative di prevenzione operate hanno portato benefici per circa 500 milioni di euro (costi di smaltimento evitati, emissioni evitate, costi esterni da trasporti evitati). Un quarto del totale potenziale!

“Tra i compiti istituzionali che la legge affida a Conai – commenta Piero Perron, Presidente Conai – c’è quello di incentivare, valorizzare e promuovere gli interventi finalizzati a rendere gli imballaggi più compatibili con l’ambiente. Per questo, qualche anno fa, abbiamo creato Pensare Futuro, una piattaforma progettuale che ha lo scopo di diffondere tra le imprese il concetto di prevenzione”.

E dai dati forniti da Conai, ci sembra proprio che le cose stiano prendendo una piega positiva. Insomma che le coscienze delle imprese in materia siano state sensibilizzate a dovere (anche se comunque molto si può ancora fare). Le emissioni di CO2, ad esempio, sono calate oltre il 30%; negli ultimi 10 anni è diminuito il peso degli imballaggi in plastica e acciaio per alimenti, rispettivamente -28% e -30%; circa il 50% in meno, invece, il peso dei sistemi di chiusura in alluminio. “Nel 2009 – ha concluso Piero Perron – il Sistema ha avviato a riciclo o recupero il 73,9% dei rifiuti di imballaggi di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro immessi al consumo: stiamo parlando di  8.024.000 tonnellate recuperate su 10.863.000 tonnellate immesse. Contestualmente è scesa al 26,1% del totale dei rifiuti da imballaggio la quota destinata a discarica”.

Per saperne di più: Conai

http://www.comunicandoweb.com/


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