Le città più contemporanee sono tali grazie al loro humus di creatività che contengono. Più è alta la circolazione di idee e più si crea ricchezza, non solo economica, ma anche culturale e sociale. Negli ultimi anni Torino è una delle metropoli italiane che sembra avere compreso maggiormente questo meccanismo, e sta cercando di sfruttarlo al meglio per reinventarsi e crearsi una nuova identità.
Non solo nel 2008 è stata eletta World Design Capital, ma numerosi professionisti del settore della creatività hanno scelto la città come luogo d’azione trovando un terreno fertile; interessante è il caso di TURN Design Community Torino, che raccoglie 300 professionisti sotto i 40 anni che si occupano di design a 360 gradi per ritrovarsi in un unico luogo in cui creare nuovi business, generare dibattito, scambiarsi di esperienze.
Enquire è andata a conoscere meglio i protagonisti di queste dinamiche con l’obiettivo di comprendere ciò che anima la creatività torinese: attraverso delle brevi interviste è stato chiesto ai “turners” non di parlare dei loro progetti ma di raccontare, con poche parole, il loro modo di vedere il mondo, il design, la contemporaneità.

La prima micro-intervista è quella a Marcella Toninello, giovane designer freelance formatasi al Politecnico di Torino. Il suo portfolio racconta di progetti di industrial e food design, ma anche di grafica e comunicazione. Da segnalare il suo Tabby Wave, realizzato per Limonta S.p.a insieme a Patrizio Cardella: si tratta di un tappeto creato intrecciando scarti industriali provenienti dalla produzione di pavimenti in pvc.

Per la pasticceria Giraudi, sempre insieme a Patrizio Cardella,  ha progettato dei cioccolatini a cinque spicchi, ciascuno contenente un sapore diverso, pensati anche con una grafica molto accattivante e seducente.

Marcella in poche parole.

L’Italia oggi. Poco valorizzata.

L’architettura/design italiano oggi. Verso i sistemi locali.

Un architetto/designer da conoscere. Una designer donna, Patricia Urquiola.

Un principio inviolabile. La libertà d’espressione.

Il paese/luogo/città più contemporaneo. Londra.

Il paese/luogo/città dove vivere. Torino.

Il paese/luogo/città dove lavorare. Veneto.

Un oggetto simbolo. Radio TS502 di Zanuso e Sapper per Brionvega.

Un oggetto da buttare. Più che buttare direi riutilizzare.

Un oggetto che manca. La cabina telefonica.

Una sfida per il futuro. Riuscire a fare tutto quello che ho in testa.

Un concetto sopravalutato. Facebook.

Un concetto sottovalutato. Stare in silenzio.

Una buona abitudine. Camminare.

Una cattiva abitudine. Buttare l’immondizia per strada.

Un’architettura da abbattere. Il capannone industriale.

Un’architettura da copiare. Il British Museum di Londra.

Un materiale di ieri. La plastica.

Un materiale di oggi. Tutti quelli ricavati da fonti rinnovabili a ciclo breve.

di Martina Tagliarini

(fonte: http://www.enquire.it)