A cura della redazione

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Per Taffarello il lusso si esprime con creatività, gusto e innovazione.
In questo mese dichiaratamente dedicato alla comunicazione dei beni di lusso, ci siamo chiesti in che modo Taffarello interpretasse questo concetto, vista l’abitudine a trattare con i maggiori marchi della moda e del mercato dei beni di alta gamma. Quale la ricetta, quale il  mix di ingredienti che avrebbero scelto di utilizzare, tra creatività, materiali e tecniche di stampa, per trasformare uno shopper qualsiasi in uno shopper di lusso? Ebbene, se avessimo avuto la bacchetta magica, probabilmente, non saremmo riusciti a immaginarlo così. Ma siccome stiamo parlando di una nuova, meravigliosa creazione griffata Taffarello… beh, stupirsi è il minimo che si possa fare. Lusso è… imbrigliare mille piccole bolle impalpabili in un foglio di morbido polietilene, colorarlo fluo con una passata di stampa UV flexo, oppure lasciarlo minimal,  trasparente e naturale. E poi, aggiungere la maniglia, una comoda tracolla a spalla in tubicino oppure una lunga striscia di stoffa personalizzata con una passata di serigrafia colorata. Che altro? Certo, dare al polietilene la forma giusta, seguendo la moda di quest’anno, incline a vedere lo shopper sempre più come una borsa vera e propria. Ecco il vero lusso: combinare la novità geniale e dettagli già affermati.

Atmosfere psichedeliche e anni ‘60
L’avrete sicuramente riconosciuto. è quel materiale che si usa per imballare spedizioni e pacchi, la “carta bollicine”. In realtà il suo vero nome è pluriball ed è costituito da un foglio di materiale plastico lavorato e soffiato fino alla formazione delle bollicine protettive. In casa Taffarello questo materiale apparentemente povero acquista un nuovo valore diventando la base per interpretare il concetto di shopper di lusso in chiave moderna. Gli esempi che vedete qui di fianco sono sacchetti realizzati in pluriball triplo strato accoppiato-argento. Il rivestimento esterno è dato da un foglio di polietilene trasparente stampato UV in flessografia con colori che ammiccano decisamente agli anni ‘60, adatti a essere notati anche a grande distanza. Il modello è capiente (misura infatti 50×44 cm) ed è ideale per una fiera, un’esposizione o tutte quelle occasioni in cui solitamente la grandezza dello shopper aiuta nella raccolta di brochure e documenti. Il dettaglio di stile? La maniglia: un morbido tubicino dotato di rinforzo e occhiellatura sullo shopper.

Un supporto, opposte interpretazioni
Non sembra nemmeno lo stesso materiale, vero? Eppure sempre di pluriball si tratta, questa volta interpretato in modo diverso per un punto vendita di articoli per la casa di un certo prestigio. L’idea di base, secondo noi geniale, è stata quella di abbinare al concetto di packaging protettivo di prodotti fragili (come bicchieri, piatti, vassoi, ecc) uno shopper decisamente glam. Detto fatto, e qui di fianco potete vederne due esempi differenti. Entrambi i pluriball si differenziano sostanzialmente per le dimensioni e per il colore. Quello a sinistra è un triplo strato argento con tracolla in canvas cucita sullo shopper e personalizzata con il brand del punto vendita stampato in serigrafia. Misure 43×44 cm. Quello a destra, invece, conserva il suo aspetto più “naturale”: è infatti trasparente, dotato di patella per chiudere l’imboccatura (così come il precedente modello) e misura 35×40 cm.

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