L’associazione rileva con dispiacere che ancora una volta 5 agenzie hanno speso risorse ed energie in una gara creativa di un noto brand italiano senza percepire alcun rimborso spese.
A seguito della notizia pubblicata ieri sui giornali di settore, in cui Ferrarelle in una nota ha comunicato che dalla gara creativa che aveva coinvolto cinque strutture (casiraghigreco &, Euro Rscg Milano, McCann Erickson, Walk In e 1861united) “non era emerso nessun vincitore” e della conferma che le stesse agenzie non avevano percepito nessun rimborso, non ha tardato ad arrivare la risposta ufficiale di AssoComunicazione.

L’associazione, che ieri ha ufficializzato sempre con una nota la propria posizione, rileva con dispiacere che ancora una volta 5 agenzie hanno speso risorse ed energie in una gara creativa di un noto brand italiano, a quanto risulta, senza percepire alcun rimborso spese e senza che alcuna di esse si vedesse poi assegnare il progetto. Si tratta, per lo più, di agenzie rinomate che in questi anni hanno ideato campagne di successo per molte delle più importanti aziende italiane. Pertanto è difficile pensare che – a fronte di un brief chiaro e preciso – nessuna di esse sia riuscita a portare delle proposte creative idonee. “Il monitoraggio delle gare private, che conduciamo da ormai 5 anni, evidenzia che quasi tutti i casi di gare indette e poi non assegnate non prevedevano il rimborso spese mentre quelle che lo prevedevano sono poi state effettivamente assegnate – afferma Peter Michael Grosser, vicepresidente di AssoComunicazione – un segnale evidente del fatto che gare non remunerate vengono a volte indette con una certa leggerezza e brief sommari”. AssoComunicazione non entra nel merito della condotta più o meno corretta della gara Ferrarelle ma si interroga su alcune affermazioni del direttore marketing pubblicate ieri quali: ‘… il pitch continua di fatto in una forma nuova senza i vincoli e le limitazioni di una gara vera …’.
A questo riguardo AssoComunicazione precisa che le regole per una corretta gestione delle gare sono unicamente tese a conferire più trasparenza e qualità al settore e non dovrebbero essere vissute come una ‘limitazione’. In riferimento a un’altra dichiarazione del direttore marketing ‘… il pitch prosegue di fatto in modo virtuale …’, ‘… le agenzie sono libere di presentare nuove proposte…’ AssoComunicazione si augura che le agenzie non continuino a farlo a titolo gratuito svilendo in questo modo la professionalità di tutto il settore”.

(da: http://www.pubblicitaitalia.it  )