Pierluigi Cremonesi, co-fondatore insieme a Dario Papoff della piattaforma, illustra il primo report sull’uso dei codici
QR in Italia e invita le aziende ad affidarsi a operatori competenti che sappiano suggerire strategie efficaci

Il mercato dei codici a barre
bidimensionali, in particolar
modo quello dei QR
Code, continua a evolversi molto
rapidamente. A due anni dal lancio
in Italia, la piattaforma Quarkode
(un prodotto di Apsis Srl) presenta
una interessante relazione
sul settore con lo scopo di monitorare
le ultime tendenze del mercato
italiano. Questo rapporto include
i risultati di un sondaggio
condotto on-line per comprendere
come le persone utilizzano la
tecnologia e come hanno percepito
la scansione del codice a barre
in generale. In particolare, dall’inizio
dell’attività (marzo 2009) al dicembre
2010, si è registrato un incremento
del traffico del 1400%,
grazie anche alla crescente diffusione
degli smartphone e alla consapevolezza
della tecnologia. Con
la più alta penetrazione europea
(146%, ovvero 1.5 telefoni per abitante)
è facile capire che la curva di
apprendimento della tecnologia
in Italia va di pari passo. E rispetto
al resto del mondo? Secondo
un report pubblicato da 3GVision,
il maggiore produttore di barcode
reader multipiattaforma, l’Italia si
colloca al secondo posto dopo gli
Stati Uniti tra i paesi con maggiore
utilizzo dei QRCode nel quarto
trimestre del 2010 (escluso il Giappone).
E per quanto riguarda i contenuti?
I video sono ancora il contenuto
più offerto, seguiti dai siti
mobile e dai buoni sconto. Alta è
la richiesta di servizi innovativi per
mercati verticali: anticontraffazione,
real estate e mobile health. Ma
cosa spinge l’utente al click? «Una
chiara call to action che comunichi
in modo chiaro il valore del contenuto
», spiega Pierluigi Cremonesi,
che ne approfitta per fare alcune
considerazioni sull’uso di questa
tecnologia nel nostro Paese. «Studiamo
i QR-Code dal 2005 e ne abbiamo
aperto il mercato in Italia
due anni fa. Da quel momento c’è
stata una proliferazione di aziende
che propongono servizi QR-Code
based. E proprio su questo punto
vorrei fare alcune considerazioni.
La concorrenza è fondamentale
per spingere le aziende a essere
più competitive, ma spesso porta
con sé una moltitudine di praticoni.
Bisogna dunque fare attenzione
perché utilizzare una tecnologia
dalle enormi potenzialità con
sufficienza porta a risultati opposti
a quelli desiderati: allontana e
delude il consumatore, una volta
e forse per sempre». Quali sono allora
gli errori più comuni? «Codici
stampati su intere pagine pubblicitarie,
illeggibili se non dai cellulari
giapponesi. E’ sbagliato anche
legare al codice contenuti non fruibili
da cellulare o di scarso valore
percepito dall’utente, così come
non fornire indicazioni chiare su
come utilizzare lo strumento. E’ il
caso di alcune aziende che hanno
utilizzato per diversi mesi anche su
più pubblicazioni lo stesso codice
a barre con uguale contenuto associato
senza diversificarli. Come
fanno ad analizzare e determinare
il ROI senza una piattaforma di tracking?
Come possono sapere quale
componente della campagna si
è rivelato un successo oppure un
fallimento? Le aziende stanno investendo
sempre di più nella creazione
e nel posizionamento dei
propri messaggi pubblicitari nei
codici QR, quindi perché non seguire
le migliori pratiche di marketing
e testare a fondo questa
opportunità? Perché non testare
l’uso della tecnologia QR-Code
per sapere come viene accolta dai
consumatori e che tipo di effetto
ha sugli obiettivi fissati per la campagna?
Spesso le aziende pensano
che il QR-Code sia solo un “quadratino”
alla moda, ma offre molto
di più. Purtroppo, come spesso accade
in questi casi, l’esperienza negativa
non si rifletterà sul marchio,
ma sulla stessa tecnologia. Ed è un
peccato perché è uno strumento
che offre un enorme beneficio
sia per i consumatori che per le imprese.
Il mio consiglio è affidarsi ad
aziende che mostrino un comprovato
know how della tecnologia e
abbiano esperienza con un parco
clienti piuttosto ampio, sapendo
suggerire la migliori strategie per
ottenere delle campagne di successo
».