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L’industrial design si sviluppa durante la rivoluzione industriale inglese. La crescente industrializzazione dei processi produttivi dei beni di consumo causò una “rivolta” degli artigiani, che detenevano fino ad allora il monopolio della produzione di oggetti d’uso. Nacquero così movimenti di opposizione che miravano a preservare la posizione dominante dell’artigianato nel campo. Uno di questi movimenti è l’Arts and Crafts di William Morris, corrente che opponeva alla pessima qualità, all’uniformità e alla mancanza di buon gusto dei prodotti industriali, l’unicità e la raffinatezza dei prodotti artigianali. Questo continuo scontro tra artigianato e industria fece si che gli imprenditori si resero conto che per creare prodotti di qualità e funzionali era necessaria la collaborazione tra i due settori.

Arte e tecnica

Gli artigiani iniziarono così ad affiancare, all’interno delle fabbriche, gli operai, fornendo loro un contributo artistico non indifferente. Si sviluppò così la moderna concezione di design, che prevede, infatti, l’unione di arte e tecnica; la prima finalizzata ad innalzare il valore estetico dei prodotti, la seconda, invece, permetteva la velocizzazione dei processi produttivi sfruttando le caratteristiche di serialità imposte ai prodotti e lo sfruttamento totale dei materiali a disposizione senza perdite inutili. Col passare degli anni il design si è ritagliato una posizione sempre maggiore nel panorama produttivo mondiale tanto da richiedere la presenza di una figura professionale specifica, il designer. Compito di quest’ultimo è la progettazione di oggetti tenendo conto dei suoi molteplici aspetti: forma, funzione ed estetica. Un bravo designer si distingue nel momento in cui riesce a realizzare prodotti esteticamente validi partendo dalla loro funzione, dove la forma deve rispondere perfettamente alle caratteristiche funzionali e prestazionali dell’oggetto. Nella fase di progettazione il designer deve preoccuparsi inoltre dell’impatto sociale e ambientale dei suoi prodotti in quanto il suo ruolo ha un peso determinante nello sviluppo della civiltà. Il design non mira, quindi, alla bellezza artistica né alla creazione di prodotti fini a se stessi ma alla praticità e all’utilità di questi ultimi.

Foto: Martin Green – Fotolia

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