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Esattamente una settimana fa sono andata alla mostra di Andy Warhole a Palazzo Reale e il piacere di andarci non è dato solo da quello che ho visto ma con chi ci sono andata. Le mie compagne gita sono state le #socialgnock dal tacco all’infradito senza photoshop, un gruppo di professioniste conosciute tramite facebook e già solo per questo ne è valsa la pena. Il loro entusiasmo e pazzia hanno reso un po’ speciale il mio guardare 😉

Per quanto riguarda la mostra che dire …bella ! Andy è sempre lui, forse un po’ piccola ma sono uscita soddisfatta. Per chi non sapesse nulla di lui ecco cosa dice wikipedia ma si sa per conoscere bene un artista vale la pena andare a vedere le sue opere ed assaporarne lo stile e il messaggio. Tra le cose che più mi hanno colpita oltre all’uso del colore c’è il quadro della sedia elettrica, Mao, ovviamente Marylin e sicuramente i suoi autoritratti.

Nacque a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto del 1928, figlio di Ondrej Varchola (anglofonizzò il proprio nome in Andrew Warhola poco dopo il suo arrivo negliStati Uniti18891942) e di Júlia Justína Zavacká (18921972), entrambi immigrati ruteni originari di Miková (un paese situato nella Slovacchia nord-orientale). Warhol mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, l’attuale Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York. La “grande mela” gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come Vogue e Glamour.

Il 3 giugno 1968, una femminista radicale nonché artista frequentatrice della “Factory”, Valerie Solanas, sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya. Entrambi sopravvissero all’accaduto, anche se Warhol in particolare riportò gravi ferite e si salvò in extremis. Le apparizioni pubbliche di Warhol dopo questa vicenda diminuirono drasticamente: l’artista si rifiutò di testimoniare contro la sua tentata carnefice e la vicenda passò in second’ordine per via dell’assassinio di Bob Kennedy, avvenuto due giorni dopo.

Morì a New York il 22 febbraio 1987, in seguito a un intervento chirurgico alla cistifellea, dopo aver realizzato Last Supper, ispirato all’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. I funerali si svolsero a Pittsburgh, sua città natale, e a New York venne celebrata una messa commemorativa. Nella primavera del 1988, 10.000 oggetti di sua proprietà vengono venduti all’asta da Sotheby’s per finanziare la “Andy Warhol Foundation for the Visual Arts”. Nel 1989 il Museum of Modern Art di New York gli dedicò una grande retrospettiva.

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Greased Lightbox

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