È possibile che il benessere economico e sociale di un territorio si fondi su creatività e cultura? Sì secondo il rapporto “Atmosfera creativa”, progetto della Fondazione Crt, che mette in evidenza anche diverse realtà della provincia di Cuneo. Il progetto, a cura del Centro Studi Silvia Santagata e della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino, prende in considerazione i settori delle industrie creative della moda, del gusto, del design, dei media e del patrimonio storico e artistico che in Piemonte rappresentano circa il 9% degli addetti dell’economia Piemontese (dati dell’Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA) del 2007). Una cifra paragonabile al sistema auto (fonte:  ASIA 2007) e all’edilizia (fonte:  ASIA 2007) che hanno un peso rispettivamente del 9,48% e del 12,37 % per numero di addetti.  Il progetto ‘Atmosfera Creativa’ disegna una mappa delle eccellenze e delle criticità piemontesi delle industrie culturali sopracitate, offrendo spunti di riflessione e proponendo azioni a sostegno dei settori analizzati. Il modello di sviluppo che emerge dal rapporto si fonda sulla creatività diffusa. In tutte le realtà considerate sono fioriti esempi di ‘atmosfera creativa’ in cui le forze dello sviluppo locale dispiegano vantaggi reciproci, positivi e condivisi, atti a generare opportunità, produrre innovazione e favorire l’espressione di creatività.

IN PROVINCIA DI CUNEO

Per quanto riguarda la provincia di Cuneo sono diverse le eccellenze individuate da “Atmosfera Creativa”. Nel campo della moda spicca il marchio Miroglio con i suoi tanti brand nel territorio albese oltre al distretto tessile di Alba, insieme a Biella e Vercelli, tra i poli internazionali di creazione e produzione di moda tessile e della confezione. Nel settore del gusto troviamo Alba, rinomata per il tartufo bianco, i vini e l’industria dolciaria con realtà internazionali come la Ferrero. Senza dimenticare le realtà artigianali come i birrifici le Baladin a Piozzo, Eataly di Oscar Farinetti che si rifà ai principi di Slow Food, a sostegno della cultura del cibo e del vino nato a Bra nel 1989. Proprio Slow Food di Carlo Petrini viene citato come esempio innovativo di riqualificazione grazie alla costruzione di una solida immagine simbolica e culturale legata ai vini e all’enogastronomia. Ricordiamo poi che la provincia di Cuneo eguaglia quella di Bolzano come territorio con il più elevato numero di ristoranti stellati in Italia (la Locanda del Borgo Antico, tra Barolo e Monforte d’Alba, che lavora in sinergia con l’omonima azienda agricola o il Ristorante il Duomo di Alba, che coltiva l’orto il suo orto, per citarne alcuni). Sul fronte culturale sono 429 le istituzioni museali attive in Piemonte ed equivalgono a circa il 10% del totale nazionale. Il Piemonte è inoltre al primo posto in Italia per numero assoluto di istituzioni private, essendo esse 231, cioè il 54% del totale regionale censito. Questi sono gli ultimi dati pubblicati dall’Istat nel 2009. Per la provincia di Cuneo ricordiamo la Fondazione Ferrero di Alba. Il Piemonte è poi la regione italiana con il maggior numero di ecomusei, complessivamente 26. Tra questi molti si trovano in Granda: Ecomuseo della Segale (Valdieri), Ecomuseo della Pastorizia (Demonte), Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite (Cortemilia), Ecomuseo dell’Alta Val Maira (Celle di Macra). Per quanto riguarda l’arte contemporanea, il progetto Il Filatoio di Caraglio, antica fabbrica della seta che oggi riveste un importante potenziale turistico e culturale sia per la struttura in sé, sia per le mostre e gli eventi culturali che prendono forma al suo interno. A Cherasco il mercato dell’antiquariato che attira un pubblico di livello nazionale e internazionale. Tra gli spettacoli dal vivo il progetto segnala le arti di strada nel cuneese, con appuntamenti quali “Di strada in strada” e “Mirabilia”, la musica colta di Mondovì, grazie ad una delle più importanti formazioni musicali della regione e a livello nazionale, l’Academia Montis Regalis, vicina all’Alta Scuola di Perfezionamento Musicale di Saluzzo, all’avanguardia per i corsi dedicati anche all’impiego delle nuove tecnologie a servizio della produzione musicale Se da un lato però la candidatura Unesco dei “Paesaggi vitivinicoli di Langhe e Monferrato” e le operazioni proposte dai produttori Ceretto con la re-interpretazione della cappella da parte dell’artista Sol Lewitt e l’installazione del cubo di vetro tra i vitigni del Bricco Roche nelle Langhe, propongono modelli valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del territorio, non mancano le criticità. In particolare, sottolinea “Atmosfera creativa”, il sistema di offerta nel campo delle attività di architettura o progettazione architettonica mostra un quadro piuttosto frammentato, dove le dimensioni di impresa sono in prevalenza assoluta quelle di piccole dimensioni. Questo fattore,secondo la ricerca, causa problematiche di capacità di investimento, innovazione, competizione e relazioni tra imprese, soprattutto sulla scala (mercato) internazionale. Di contro frammentazione significa anche diffusione. Salvo evidenti concentrazioni nel capoluogo, il potenziale creativo risulta essere da questo punto di vista decisamente diffuso – e radicato – sul territorio regionale. Le sfide, conclude la ricerca, riguardano ad esempio la necessità di acquisire consapevolezza del potenziale economico e sociale del settore architettura, l’opportunità di far comprendere quale asset rappresenti la creatività degli architetti in una visione strategica della città e del territorio, il rafforzamento delle influenze tra i diversi settori (fabbriche) culturali, la necessità di garantire forme di rispetto della proprietà intellettuale, soprattutto a tutela dei piccoli e giovani professionisti rispetto a quelli più affermati, la ricerca di sostegno alla costruzione di reti locali e internazionali di soggetti creativi per scambiare esperienze con altre città che hanno intrapreso progetti creativi e l’avvio di cooperazioni tra professionisti e settore industriale.

(da: http://www.cuneocronaca.it)